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«L’amore è cieco!» - persone che si innamorano o sposano con partner che solo in un secondo momento si rivelano abusanti. Non riescono a lasciarli, credendo di vedere o aver visto del buono in loro

 

Dipendenza verso la relazione – impossibilità di tollerare il dolore emotivo della separazione, di lasciarsi

 

Bassa autostima – pensano di non poter ambire o meritare di meglio

 

Genitori abusanti – l’abuso è la norma, per loro certi comportamenti sono normali. Viene confuso ciò che è normale con ciò che non lo è

 

«Regole di buon vicinato» – persone che hanno amicizie che si trovano nella loro stessa situazione

 

«È colpa mia» – è sicuramente qualcosa che fanno, a provocare la reazione del partner

 

Ingenuità – persone che non imparano dal passato. Una volta accaduto pensano che non accadrà più, che abbia capito

 

Compassione – sentono di dover perdonare l’altra persona, vedono che ha dei problemi, ma pensano che sia bisognosa delle loro cure. Mettono sistematicamente i loro bisogni in secondo piano

 

Fedeltà – si sentono colpevoli se rifiutano l’altra persona, quindi accettano l’abuso

 

Proiettare sull’altro la paura di abbandono – c'è il pensiero che lasciare l’altro potrebbe farlo soffrire troppo

 

Paura della vendetta – o dipendenza finanziaria dall’abusante

 

Complesso del Martire – persone che pensano che come Cristo, anche loro, debbano soffrire nel nome dell’amore, «stai accanto al tuo uomo»

 

Autocommiserazione – amano le proprie ferite, hanno una bassissima autostima

 

Mascheramento – persone che hanno bisogno di attenzione, quando il partner chiede perdono si sentono superiori e sentono di avere il controllo, i gesti di rimorso del partner nascondono l’abuso subito

 

Attenzione negativa – «se è così furios* è perché mi ama veramente tanto e ci tiene!, se no non gli importerebbe»

 

Stimolante sessualmente – sono persone che hanno associato l’amore all’abuso, già abusate da piccole