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Attacchi di fame - un dialogo tra sé e sé
  


Un modo per gestire le proprie emozioni e sensazioni di sofferenza sono gli eccessi: tutto e niente.
Mi abbuffo, non mangio.


Coscienza bianca: "Adesso devi smetterla!" 
 
Coscienza nera: "Sì, va bene, ancora un pochino". Anna dà ancora un paio di morsi.

Coscienza bianca, con terrore: "Adesso basta!"

Coscienza nera: "Devo prendere ancora qualcosa alla svelta, prima di smettere". Anna mangia più velocemente, furtivamente, alla fine smette di mangiare, ma si sente insoddisfatta.

Coscienza bianca: "Oh, grazie a Dio, finalmente hai smesso. Hai di nuovo mangiato troppo. Per oggi basta; il tuo limite giornaliero è già stato superato. Oggi non devi mangiare più".
 
Anna si sente frustrata da questo duro giudizio. Insoddisfatta, inquieta, ha la sensazione di aver ancora bisogno di qualcosa. Da un certo punto di vista non si sente ancora a posto, equilibrata. Cerca di distrarsi. Dopo un po' sta di nuovo pensando a tutte le cose buone che ci sono in casa.

Coscienza nera: "Non potresti mangiare ancora un pochino?".

[da Donne che mangiano troppo, R. Gockel]
 
 
 
Anna non si sente "equilibrata", o potremmo dire, con altre parole, che non si sente a posto con le sue emozioni; quindi, mangia per metterle a tacere.
 
La coscienza bianca e la coscienza nera sono due posizioni estreme, Anna non si sente in equilibrio con le sue emozioni, passa da un opposto all'altro: si lascia andare e riprende il controllo, che poi perde, per cui si lascia di nuovo andare, per poi riprendere il controllo.. e così via.
 
..la dieta è sufficiente a ritrovare l'equilibrio?