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Dare voce alla sofferenza – consigli e supporto per chi in questi giorni ha a che fare con la malattia e la morte
  


Il modo in cui affrontiamo la malattia e la morte è frutto della nostra cultura e di come la società ci ha insegnato a gestire e superare questi momenti.

Sentiamo quindi il dovere di prenderci cura dei più deboli (anche quando sono solo momentaneamente più deboli): andiamo a fargli visita, facciamo delle attività al posto loro, compensiamo la loro mancanza di autonomia.
 
Quando una persona cara viene a mancare mettiamo in atto tutta una serie di importantissimi rituali, che insieme al tempo e alla condivisione del dolore, aiuteranno ad elaborare il lutto e il senso di mancanza, di vuoto.
 
 
 
Ai tempi del COVID-19 questo non è più possibile.
 
Molta sofferenza nasce dalla limitazione delle libertà di movimento, dall'impossibilità di lavorare e dalla paura per la propria incolumità e quella delle persone a cui si vuole bene.
 
Oggi, sempre di più, statistiche e giornali mostrano che numerose persone stanno morendo. Questi dati fanno emergere una nuova consapevolezza alla quale non si più non guardare: le persone a noi care, noi stessi, potremmo stare molto male e non trovarci nelle usuali condizioni di accudimento e cura. È una consapevolezza che finché non siamo coinvolti più o meno direttamente, molti cercano di ignorare, per proteggersi. Ma le parole “contagi” e “decessi” oramai risuonano da tutti i nostri apparecchi elettronici. Quindi bisogna affrontarle e occuparcene.
 
Non poter accudire le persone care e vivere il lutto a distanza
 
Inizio ad analizzare la posizione che purtroppo molte persone potrebbero trovarsi ad affrontare oggi: avere un proprio caro malato e non poterlo raggiungere o salutare per l'ultima volta.
 
Sentimenti comuni potrebbero essere: l'incredulità, la colpa, la rabbia, la tristezza, l'impotenza. 
 
I consigli. Non affrontate questi momenti da soli, parlate di come vi sentite e condividete il vostro dolore con le persone che vi sono vicine (anche se possono esserlo solo virtualmente). Se avete modo di contattare il vostro caro malato non concentratevi unicamente sulla malattia, parlate d'altro, cercate argomenti interessanti, ricordi divertenti, temi il più possibile positivi. Non smettete, per via del dolore, di prendetevi cura di voi stessi e delle persone di cui siete ancora responsabili perché bisognose. Non punitevi, cercando di superare il dolore di non poter fare niente. Cercate di mantenere per quanto è possibile pasti e riposo regolari. Ogni singolo pensiero, parola, gesto di comprensione e accoglienza per voi e per le persone che stanno vivendo questo momento con voi è fare qualcosa! Lasciate che gli altri provino a darvi sollievo. Non abbiate timore di chiedere il vostro spazio o di chiedere aiuto. 
 
Combattere la malattia e la morte da soli
 
Se vi trovate in quarantena, in isolamento o in ospedale, la paura della morte e la solitudine sono i vostri nemici.
 
I consigli. Fidatevi e affidatevi alle persone che vi stanno curando. È vero, ci vuole tanta pazienza e forza d'animo nell'attendere di essere curati, ma abbiate fiducia nelle persone che vi stanno curando: siate forti. Se potete mantenete i contati con i vostri amici e parenti. Non perdetevi d'animo. Esercitate le sensazioni e le emozioni positive: ripensate a momenti e luoghi felici, a persone e situazioni che amate e che vi rendono felici, cercate di riviere con la mente momenti di relax e piacevolezza.
 
Il personale sanitario: ricettacolo di sofferenze e paure
 
Tutta la sofferenza di numerosissime persone, le loro paure e il loro dolore è sulle vostre spalle: i malati si trovano soli e hanno solo voi a cui aggrapparsi o con cui sfogare le loro paure e la loro rabbia. Lo stress, la fatica, i sensi di colpa, la paura per la propria salute, la morte sono all'ordine del giorno.
 
I consigli. Aderire a programmi di defusing, se previsti o farsi supportare sul piano emotivo. Anche se alla fine del turno o nelle pause ci si vuole solo riposare, è importante prendersi un momento per parlare, sfogarsi, confrontarsi con colleghi e professionisti. Occuparsi della sofferenza degli altri può portare a mettere da parte la propria; provate a non farlo accadere. Ritagliate un momento di "scarico emotivo".
 
 
Personalmente offrirò aiuto a tariffa agevolata a tutti coloro che faranno domanda relativamente alle tematiche della malattia e del lutto.
 
Per gli operatori sanitari il supporto è offerto in forma gratuita
per tutta la durata dell'emergenza!