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Terapia Sessuologica
L'obiettivo della terapia
sessuologica è costruire nuove conoscenze che possono essere inserite nelle
narrazioni di sé e di sé con l'altro.
Fare l’amore è
un momento di intimo piacere reciproco.
Socialmente è considerato un momento piacevole e positivo, ma ogni persona e
coppia può vivere delle difficoltà nella sua sfera intima.. e questo accade più
frequentemente di quello che si possa pensare, ma è difficile condividere
qualcosa quando è (ancora oggi) un tabù per molti!
Spesso, per stare meglio insieme tra le lenzuola, è
sufficiente conoscere meglio se stessi e l’altro!
In questo caso parliamo di consulenza sessuologica, e può riguardare:
- la costruzione di una relazione
positiva con il proprio corpo e con quello del partner;
- una maggiore
consapevolezza del proprio funzionamento sessuale e la costruzione di un
racconto sulla propria sessualità che abbia senso e significato per la persona;
- la rilettura degli
eventi per meglio comprendere le cause che determinano una specifica
situazione;
- l’esplorazione della dimensione del
piacere, dei suoi significati e di come comunicarli all’interno della coppia;
- la comprensione delle cause che
possono generare ansia e/o paure.
Si
parla di terapia sessuologica,
invece, quando si parla di disfunzioni sessuali, di come queste incidano sulla
sfera sessuale, di come intervenire sulle cause che le hanno determinate (dove
possibile) e di suggerimenti su come aggirare alcune difficoltà o sperimentare
nuovi modi per stare insieme.
Il sessuologo offre uno sguardo
esterno e suggerisce alla coppia o alla persona nuove modalità per creare occasioni di sperimentazione di sé e di
sé con l’altro; suggerimenti che saranno poi liberamente interpretati
nell’intimità.
Quali sono le disfunzioni sessuali?
Dis-funzione
= alterazione del funzionamento
Secondo
la versione più recente del manuale diagnostico (DSM 5).
Disfunzioni sessuali maschili:
- Disturbo del desiderio sessuale
ipoattivo maschile (scarso o assente desiderio sessuale);
- Disturbo
dell’erezione;
- Eiaculazione precoce;
- Eiaculazione ritardata o
impossibile.
Disfunzioni
sessuali femminili:
- Disturbo del desiderio sessuale e
dell’eccitazione sessuale femminile (anche se è possibile essere fisicamente
eccitate, ma non avere desiderio);
- Disturbo dell’orgasmo femminile (anorgasmia);
- Disturbo del dolore genito-pelvico e
della penetrazione [ex. dispareunia (coito doloroso); vaginismo (contrazioni
muscolari che rendono impossibile il coito); vulvodinia (alcune zone della
vulva sono doloranti)].
Le
disfunzioni sessuali possono essere indotte dall’assunzione di sostanze e/o di
farmaci!
L’alterazione
del funzionamento sessuale deve durare per diversi mesi; può essere sempre
stata presente, fin dalle prime esperienze, essere sopraggiunta in un secondo
momento, o in periodi o situazioni specifiche (situazionale).
Quanto dura una terapia sessuologica?
La durata di una terapia sessuologica dipende da diversi
fattori, alcuni di questi sono:
- la presenza di
problematiche mediche,
diagnosticabili da un medico specialista (andrologo, per gli uomini,
ginecologo, per le donne);
- le dinamiche
della coppia: fase del ciclo di
vita, possibilità di dialogo e confronto, presenza o desiderio di figli, valori
e cultura, ecc..;
- il livello di
motivazione: disponibilità al
cambiamento e alla conoscenza di sé e dell’altro;
- la presenza di
amore nella coppia;
- la presenza di
amanti e/o relazioni occasionali;
- situazioni di sofferenza
psicologica;
- problematiche
fisiche.
Meglio soli o in coppia?
Lo
sguardo alla sessualità è il più possibile a 360°. Si considerano anche tutti
quegli aspetti che precedono l’atto di fare l’amore: la complicità nella
relazione, le proposte del partner, la ricerca del piacere per sé e per l’altro,
le carezze, la conoscenza reciproca.
Nell’ambito
sessuologico la terapia di coppia è più efficace!!!
Si può andare dal sessuologo per aiutare terze persone?
Si.
In due casi in particolare, la consulenza sessuologica può essere rivolta anche
a terze persone (es. figli).
- La coppia genitoriale
L’educazione sessuale dei figlideve
tenere conto dei loro tempi di maturazione; è necessario quindi fornire le
informazioni giuste, al momento giusto. La mente di un bambino è ancora
immatura per contenere e ricevere tutte insieme le informazioni che riguardano
la sessualità. È importante trasferire le corrette conoscenze, ma in modo
graduale, tenendo conto dello sviluppo sessuale e affettivo-relazionale.
La domanda da fare SEMPRE è: “Perché me
lo stai chiedendo?”. Molte volte il domandare NON è accompagnato dal
desiderio di fare. Se il desiderio è comprendere, spiegazioni più generiche
sono più adatte. I giovani non devono sapere tutto subito, ma quando per loro
sarà il momento giusto.
-
Sessualità e neurodiversità (partecipa tutta la rete educativa che si occupa del/la
ragazzo/a)
Le definizioni di confini, tempi e possibilità
sono estremamente importanti in caso di neurodiversità. L’obiettivo principale
è la protezione dei/delle ragazzi/e e dei loro partner. L’educazione sessuale
segue i principi generali, ma c’è una maggiore attenzione allo sviluppo di strategie
comunicative e relazionali che permettano la crescita e il mantenimento di
buone relazioni, nel rispetto di entrambe le parti.